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Memorie - Cap. 3: Sandra la studentessa


di Giangi57
28.08.2022    |    743    |    0 6.0
"Oh fermati ti prego! La vagina di Gina era talmente bagnata che il pene scivolava in essa come se fosse aspirato..."
Sandra la studentessa

L'incontro con Teresa segnò una svolta nei miei rapporti con Gina. Trascorse una settimana prima che vedessi nuovamente la mia amante, quando andai da lei rimasi sorpreso sentendomi respinto, la conoscevo abbastanza per sapere che dietro la sua ritrosia si nascondeva qualcosa.
- Cosa le ho fatto? Lo sa quanto la desideri . . .
Tentai di nuovo di stringerla ma lei si sciolse sorridendo compiaciuta.
- Mi desidera ma ha fatto all'amore con un'altra donna e. . . in mia presenza! Disse torcendo la bocca scherzosamente.
- Ci siamo divisi le grazie di Teresa con reciproca soddisfazione credo! Mi disse anche del piacere che provava con le ragazzine. . .
Si fece seria, poi sfuggendo il mio sguardo scosse la testa.
- Non lo dissi per eccitarla, non posso fare a meno di altre donne, le ragazzine poi, mi fanno impazzire! Scelsi quel momento per dirglielo, mi vuole ancora?
- Lo sa che non sono geloso purché lei mi consenta di amarla sempre.
Sorrise fissandomi con i suoi occhi bellissimi poi chiese:
- Lo farebbe ancora?
- Che cosa dovrei fare?
Come risposta, gettò le braccia al mio collo e mi baciò teneramente.
- Le chiedo di accettare ancora un'altra donna. . . lo farebbe?
Mi guardava con apprensione aspettandosi quasi un rifiuto. La desideravo troppo per deluderla, inoltre confesso che ero curioso di ripetere l'esperienza. Chiesi quando sarebbe avvenuto e chi sarebbe stata la nostra partner.
- Si chiama Sandra. Ho detto che lei é favorevole a incontri non convenzionali. Ha accettato. Guardò l'orologio.
- Dovrebbe arrivare! Le piacerà però l’avverto che é molto giovane. . .
Suonarono, Gina schiacciò il pulsante del citofono, poco dopo l'ascensore si fermò al piano.
- E lei! Andò ad aprire e dopo un breve parlottare apparve con una ragazza.
- Mia cara, ti presento il signor Masi. . . Questa é Sandra!
Con stupore vidi che Sandra era giovanissima! La mia amica aiutò la giovane a sistemare la borsa dei libri su una sedia, colmandola di mille attenzioni, accorgendosi del mio sguardo arrossì. Sandra intanto diceva:
- Quando mi hai chiesto di tenervi compagnia, ho tagliato. . . mi farai la giustificazione vero?!
- Caro amico, questa monella è all’ultimo anno di liceo e va molto bene sa?A volte taglia per farmi compagnia, io scrivo le giustificazioni e le do delle ripetizioni per farle ricuperare. Oggi taglia tutto il giorno. . . sa perché la piccola lo fa? Vuoi dirlo tu cara?
Mi aspettavo di vederla arrossire, invece:
- Gina, me l'hai chiesto tu. . . Per fare all'amore con voi, non é così?
Ci guardava con candido stupore, nascondendo il mio imbarazzo presi le sue mani nelle mie.
- Cara. . . é che sei così giovane che non so. . . quanti anni hai?
Gina rispose per lei:
- Cosa le importa? Ha l’età giusta per fare all’amore!
Sandra ritirò le mani.
- Oh Gina. . . vedi che non vuole!
- Certo che vuole, ma ora calmati. Vuoi bere qualcosa?
Offrì le bibite, mentre bevevo guardavo la giovane. Era una studentessa come se ne incontrano tante, corpicino acerbo, jeans e maglietta talmente stretti che era impossibile non notare il culetto delizioso e i piccoli seni che tendevano la stoffa leggera in modo decisamente provocante. Le labbra avevano conservato quel tratto infantile che tanto attira gli uomini, i capelli erano corti, nerissimi come gli occhi che mi fissavano seri. Posai il bicchiere, Gina prese anche quello della fanciulla e li ripose, quindi gli disse:
- Il Sig. Masi sa é la prima volta per te. . . Gli ho chiesto di fare di tutto per farti contenta.
Dovetti fare un viso ben strano perché aggiunse:
- Finora é con me che Sandra ha preso piacere. . . Vorrei che provasse cosa vuol dire riceverlo da un uomo!
La fanciulla annuì col capo arrossendo, ma aggiunse:
- Si, ma anche da te Gina. Hai promesso che mi avresti insegnato!
- Certo, ma ora andiamo a prepararci. Caro Masi, troverà in camera tutto il necessario, non ci faccia aspettare.
Trovai la vestaglia sul letto, mi spogliai rapidamente, la indossai e tornato nella sala, mi sedetti e accesi una sigaretta. Dopo alcuni minuti la porta si aprì, spensi la sigaretta e mi voltai. Le due avanzavano verso il divano dov'ero seduto fermandosi di fronte a me, talmente vicino che dovetti alzare il capo per guardarle in viso.
- Siamo di suo gradimento? Chiese la padrona di casa sorridendo.
Entrambe indossavano una maglietta attillata che per Gina costituiva l'unico indumento che rivelava il pube che la donna aveva recentemente depilato dietro mia richiesta mentre la ragazza portava delle mutandine talmente minuscole da lasciare libere le pieghe degli inguini. Distolsi gli occhi, la fanciulla arrossì vedendo il mio sguardo fissare la maglietta aderente che modellava il contorno dei suoi seni giovanili.
Gina spinse la giovane che docilmente fece un passo, aprii le ginocchia per far posto alle sue gambe. Erano calde le gambe che tremavano contro le mie, il contatto della sua pelle mi fece dimenticare l’età che poteva avere. Posai le mani sotto le sue ginocchia e risalii i polpacci, le piccole cosce fino alle mutandine.
Temevo di spaventarla, Sandra le braccia abbandonate non opponeva resistenza lasciando le mie mani palpare liberamente attraverso la stoffa il culetto che a quella età é sempre prominente e deliziosamente sodo.
- Mi piaci lo sai? Posso? Chiesi.
Annuì chinando il capo, lentamente abbassai le mutandine fino alle sue caviglie. Poggiò il petto contro il mio viso e sollevando uno dopo l'altro i piedi, mi permise di sfilargliele.
Sorrideva compiaciuta seguendo il mio sguardo che fissava il ciuffetto di peli radi che ornava la parte inferiore del piccolo ventre perdendosi fra le cosce levigate che lei chiuse pudicamente. Distolsi lo sguardo mentre il mio pene iniziò a drizzarsi con tale prepotenza da sollevare la vestaglia, solo Gina lo notò.
- Non é deliziosa? Chiese Gina indicando la fanciulla con la fierezza di una maestra che loda un'allieva particolarmente dotata. Sandra disse piena di confusione:
- Tu sei bella, mentre io. . .
I suoi occhioni aspettavano il mio responso, ne approfittai e cingendo con un braccio le cosce della mia amica e con l'altro quelle della giovane, le attirai contro di me. Fu un momento bellissimo, il mio pene pulsava di eccitazione e si librava tendendo la stoffa della vestaglia mentre le mie mani vagavano su quelle gambe così diverse.
Sandra era felice, si lasciava accarezzare le cosce, il culetto stretto, poi le sue mani sollevarono la maglietta permettendomi di posare le labbra sul ventre liscio. Rideva la giovane mentre coprivo di baci il minuscolo ombelico, le mie mani esploravano la sommità delle giovani cosce dove queste formano con il sedere delle pieghe deliziose.
Aprì le gambe alla pressione delle mie mani che ne risalirono l'interno fino al giovane sesso così morbido. . . A quel contatto chiuse gli occhi serrando le cosce.
- Oh aspetta, cosa vuoi fare. . .
Ma rimaneva ferma mentre le mie dita prigioniere nella calda morsa percepivano i peli radi che bordavano le labbra umide della vulva giovanile. Gina si alzò e si tolse l'unico indumento che copriva il suo corpo statuario, andò dietro la fanciulla, le sfilò la maglietta lasciandola nuda sussurrandole all'orecchio:
- Vedrai, sarà bellissimo!
Fece una carezza sul capo bruno quindi si sedette accanto a me. Sandra era rimasta immobile, guardò Gina poi mi fissò con un lieve sorriso esibendo le giovani grazie con candida ingenuità.
Era la prima volta che arrossivo davanti a una donna ma Sandra era così giovane che provai un certo disagio per il desiderio che sentivo pulsare nel pene. Gina se ne accorse e rise indicando il corpo ancora acerbo.
- Amico mio, la guardi. . . a Sandra piace mostrarsi nuda. Ora che sa di essere desiderata é pronta. Vero cara?
La fanciulla chinò il capo e continuando a fissarmi fece ancora un passo protendendo fieramente i piccoli seni. Sollevai il capo guardando incantato i dolci rilievi che esibiva a una spanna dal mio viso.
- Sei bellissima! Dissi.
Sandra aveva delle mammelline ornate da capezzoli minuscoli che si ergevano in mezzo ad aureole rosa, larghe e sporgenti che conferivano al suo petto l'aspetto di pere minuscole i cui picciuoli erano i capezzolini eretti.
- Sono deliziosi vero? E. . . così sensibili ai baci. Guardi che vita sottile e le proporzioni perfette del bacino. . .
La fanciulla ascoltava la descrizione delle proprie grazie come se non si trattasse di lei, come se non fosse suo il corpo che la donna toccava mentre ne vantava le attrattive. Guardavo le mani che percorrevano il corpo levigato e sentivo un desiderio folle per quella giovane così candida, intanto Gina diceva:
- La piccola cara non sa ancora cos'é un uomo ma non é vergine. . . almeno fisicamente! Lei sarà il primo. . . le chiedo di essere dolce.
La giovane aspettava in una posa languida e piena di sensualità. Vedendo il mio sguardo sul suo ventre, sorrise e dischiuse le gambe con un movimento aggraziato, da donna conscia della propria seduzione.
- Cara. . . sei incantevole! Dissi evitando i suoi occhi ma indugiando con lo sguardo sulle tettine la cui forma sembrava sfidarmi a coglierle. Il ventre conservava ancora la traccia umida di quando avevo baciato il suo ombelico ma quello che mi fece perdere la testa fu la rivelazione della sua femminilità.
- Brava cara. . . così! Esclamò Gina vedendo la giovane divaricare le gambe.
Sandra mi fissava mentre guardavo liberamente le belle cosce talmente lisce che il mio pene prese a pulsare di un desiderio incontenibile. I miei occhi si bearono della vista del piccolo sesso che una peluria nerissima ma rada non riusciva a celare.
- Ti piace? Chiese la giovane con voce ansiosa vedendo che non prendevo l'iniziativa. Deglutii, non riuscivo a staccare gli occhi dai tesori che mi offriva con candore disarmante. Sandra fu la prima a farmi conoscere l'ebbrezza di possedere una di quelle incantevoli creature; da allora ho conosciuto altre fanciulle giovanissime; la spontaneità con la quale offrono il loro corpo all'amore dopo una naturale ritrosia mi stupisce e mi incantava ancora.
La desideravo follemente, guardavo il ventre dal delizioso monticello appena ombreggiato, gli inguini nudi dalle pieghe adorabili che conducevano lo sguardo all'apice del pube dove la fessura del sesso si perdeva fra due cosce bellissime. Ma la mia lussuria non era ancora del tutto soddisfatta.
- Girati!
Il mio più che un ordine era una supplica. Sandra non rilevò l'assurdità della mia richiesta, si girò lentamente offrendomi la vista della schiena magra da adolescente e del culetto dalle natiche tonde, sporgenti, decisamente provocanti. Gina sbottò:
- Amico mio, cosa aspetta. . . E sua, la faccia felice!
Posai le mani sui fianchi della fanciulla e mi alzai attirandola a me. Anche Gina si era alzata, con rapida mossa sfilò la mia vestaglia, cosi che quando la strinsi ero anch’io nudo. Le mie mani risalirono rapidamente il corpicino chiudendosi sul suo petto mentre la ragazza si abbandonava all'indietro.
Aveva chiuso gli occhi, i piccoli seni scomparvero nelle mie mani, erano caldi e durissimi, gemette quando presi fra le dita i capezzolini stringendoli appena. Il pene teso sfiorava il piccolo culo di cui percepivo il conturbante calore, temendo di spaventarla, mi staccai. Lei si voltò di scatto e buttandomi le braccia al collo mi offrì la bocca con la spontaneità propria della giovinezza.
Non resistetti oltre, attirato dalle labbra rosse, mi tuffai in esse e dimenticando ogni prudenza la baciai golosamente. Sandra chiuse gli occhi e si abbandonò completamente contro di me.
Nei sogni di ogni quarantenne vi é sempre una ragazza avida di conoscere ogni tipo di piacere possa darle un uomo esperto e discreto; questa ragazza esisteva veramente, ne sentivo il corpo nudo fremere contro il mio mentre con un sospiro schiuse la bocca alla mia lingua. Era piacevole sentire la dolce pressione dei piccoli seni contro il mio petto, il suo ventre ora toccava il membro che lei aveva inconsciamente eccitato, le mie mani si mossero lentamente sulla sua schiena seguendo la curva delle reni fino al culetto dalle natiche così sode che non resistetti al desiderio di separarle per spingere le dita nel solco caldissimo.
La sentii sospirare ma non si ribellò quando con dito indiscreto saggiai la consistenza dell'ano, lo stuzzicai oscenamente mentre lei suggeva la mia lingua con labbra dolcissime e stranamente esperte. Ebbro di desiderio feci scivolare le mani e afferrandola alle cosce, la sollevai di peso premendo il suo ventre contro il mio. Sandra per la prima volta sembrò accorgersi del membro. La sentii irrigidirsi, sgranò gli occhi cercando di respingermi.
- Ohh no. . . lasciami! Gina aiutami. . .
Dovetti lasciarla, indietreggiò indicando l'asta di carne che si ergeva in tutta la sua eccitazione.
- Gina. . . non sapevo che lui l'avesse cosi! Ma é. . . grosso!
La risata schietta della mia amante riempì di confusione la giovinetta che arrossendo distolse gli occhi. Gina si avvicinò.
- Piccola cara, é il suo cazzo! Guardalo, molte donne vorrebbero avere a disposizione un membro cosi vigoroso. Su, toccalo!
Spinse dolcemente la fanciulla. Sandra fece un passo, poi un altro, ora era vicinissima, chinò il viso, guardò lungamente il pene gonfio. . . Non resistetti oltre, protesi il ventre dicendo:
- E’ tuo cara. . . prendilo!
Per lunghi istanti non successe nulla, poi le sue mani sfiorarono il glande, le allontanò poi lo toccò ancora. Piano piano, con lunghe esitazioni, le mani scesero lungo l'asta fino ai testicoli, la risalirono esplorandola con dita caldissime, soffermandosi su ogni venuzza come farebbe un cieco. Finalmente la strinse, sollevò il viso e sorrise.
- Ti piace? Chiese la mia amica. Sandra fece si col capo continuando a fissarmi. Sentivo le mani muoversi sulla mia verga, non le faceva più paura ma un pensiero attraversò la sua testolina, la vidi arrossire mentre diceva:
- Si, é bello ma. . . è lungo e . . grosso, non so se. . .
- Sciocchina, quando sarà il momento vedrai che ti piacerà prenderlo nella passera. Puoi giocarci come ti piace, é per te che é diventato duro sai?
La fanciulla si scostò senza lasciare il pene, lo guardò ancora poi chiese:
- Ohhh. . . cosa devo fare?
Era talmente cara che presi fra le mani il bel viso coprendolo di baci mentre Gina diceva:
- Non devi fare nulla che tu non voglia, ma ora. . . Vorrei far conoscere al sig. Masi le meraviglie del tuo corpicino, poi lui. . . ti darà piacere. . . vieni!
La condusse ad un tavolino basso, vi sistemò alcuni cuscini quindi invitò la fanciulla a sdraiarsi. Ubbidiente Sandra si sedette a una delle estremità allungandosi sul corto giaciglio, poggiandovi la schiena e il sedere. Gina gli fece divaricare le gambe e poggiare i piedi sul tappeto poi soddisfatta dei preparativi disse:
- Mio caro, ora si accorgerà come sono sensibili le giovani a certii stimoli !
Prendemmo posto ai lati della fanciulla sovrastandola con le nostre nudità. Sandra ci guardava spostando lo sguardo dall'uno all'altro, infine supplicò.
- Oh cominciate, vi prego!
Mi inginocchiai chinandomi sul suo viso. Chiuse gli occhi offrendomi le labbra che sfiorai con le mie, manifestò subito il suo desiderio aprendo larga la bocca così che il bacio divenne presto travolgente per le lingue che si allacciavano inseguendosi nelle bocche diventate avide, quando la lasciai, lei mi tese ancora la lingua rosa da leccare. Mi sollevai, gli occhi che mi fissavano non erano più quelli di una giovinetta ma quelli di una femmina pronta al piacere.
Vide il mio sguardo scendere al suo petto dove i piccoli seni andavano su e giù al ritmo del suo respiro, senza parlare vi portò le mani. Cominciò ad accarezzarli con gesti che stridevano col suo aspetto cosi tenero. Il viso della mia amica si fece di porpora, i suoi occhi non sapevano staccarsi da quelle dita che facevano il giro delle mammelline come a disegnarne il contorno, ne risalivano il dolce pendio fino ai capezzolini.
- Gina. . . ho voglia! Disse stringendo i piccoli seni con tanta forza che il sangue fluì sulle punte tingendo di porpora le aureole e i bottoncini che ne decoravano la sommità. La donna mi gettò un'occhiata poi si chinò sulla giovane che la supplicava.
- Si cara. . . Disse scostando le mani della giovinetta per impadronirsi delle meravigliose tettine, le accarezzò lentamente poi con dita esperte ne strofinò i capezzolini con dolcezza infinita. La giovane cominciò a lamentarsi con voce infantile muovendosi tutta, mettendo in mostra il corpicino in modo irresistibilmente erotico.
- Cosa le dicevo? Guardi!
I capezzoli irritati apparivano lunghi e talmente tesi da strappare alla fanciulla piccoli gemiti ogni volta che la donna vi passava le dita.
- Mhhh. . . mhhh. . . mhhh. . . Faceva la giovane ma non respingeva le dita che continuavano a titillare i teneri bottoncini procurandole un misto di dolore e di piacere. Tendeva il ventre, lo sollevava come a indicare la parte che doveva essere lenita.
Aveva chiuso gli occhi, eccitato dai suoi lamenti e dalla vista del corpicino che si contorceva, mi spostai silenziosamente portandomi davanti alla giovane le cui gambe abbandonate ciondolavano sfiorando coi piedi il tappeto.
Sollevava il ventre come a cercare carezze ancora più precise offrendo senza pudore la vista della sua delicata intimità. Sentivo il pene pulsare mentre i miei occhi frugavano il sesso eccitato che la giovane esibiva alla mia libidine. Mi inginocchiai e col cuore in gola posai le mani sulle sue caviglie e lentamente risalii lungo le belle gambe.
Sandra non fece in tempo ad accorgersi di essere l'oggetto delle mie attenzioni che già le mani avevano raggiunto le ginocchia, aprivano le belle cosce mettendo in mostra la sua intimità.
Sospirando lei spostò le mani ai lati del pube senza tentare di difendere il sesso dal mio sguardo, Gina china sul petto della giovane stava coprendo di baci i piccoli seni. Potevo vedere la bocca della mia amica aperta su una delle tettine che quasi spariva risucchiata dalle labbra voraci.
Le mie mani si mossero lentamente sulle piccole cosce su fino al monticello di Venere, seguirono gli inguini per accarezzare l'interno delle cosce ai lati del sesso dove la pelle é particolarmente vellutata. Mi beai lungamente della vista della vulva bellissima dalle spesse labbra la cui peluria sembrava lì apposta per mettere in risalto la carne rosa del taglio aperto, luccicante del desiderio della fanciulla.
Le piccole labbra pulsavano vermiglie e turgide, sopra di essa la graziosa crestolina del clitoride, i peli nerissimi, radi ai lati delle grandi labbra ma che poi si infittivano nella pelliccetta che decorava il pube. Sotto il sesso, un breve tratto di pelle nuda poi l'inizio delle chiappette rotonde e il bottoncino rosa cupo dell'ano circondato da deliziose pieghine.
Dovetti reprimere l'impulso di possedere a forza quelle carni che mi tentavano follemente. Posai le labbra all'interno delle ginocchia, per lunghi istanti rimasi immobile poi mossi la bocca sulla coscia deliziosa, gli occhi fissi sulla vulva socchiusa.
Mi fermai incredulo, vidi le dita della giovane spostarsi ai bordi del sesso, premerle ai lati in modo da aprirne le labbra. Ero interdetto davanti a tanta lussuria, Gina in piedi guardava compiaciuta la sua allieva, la fanciulla si era sollevata sui gomiti e mi osservava. I piccoli seni bagnati della saliva della mia amica sembravano sfidarmi con la loro forma impertinente, chiese:
- Ti piace la mia passerina?
L'aveva aperta tutta e me l'offriva con la totale mancanza di pudore che hanno le bambine viziate ma con un ardore che non mi aspettavo da una ragazza ancora giovane, i suoi occhi pieni di desiderio mi supplicavano. Udii la mia voce dire:
- Oh si. . . hai una fichetta bella da impazzire!
La fanciulla non rispose, con un lampo negli occhi sollevò il ventre. Mai invito venne fatto con più disarmante candore, ciuffetti di peli filtravano fra le sue dita ombreggiando il sesso completamente esposto alla mia libidine. Il clitoride appariva teso, gonfio, la vagina con le sue labbra aperte era un chiaro invito per il mio pene. Come in un sogno udii Gina che diceva:
- Amico mio, lo sa cosa vuole ora la piccola. La faccia contenta!
Chinai il viso sul ventre che Sandra continuava a tenere sollevato, lo percorsi di piccoli baci scendendo lentamente verso il pube. Quando sentii sotto le labbra l'inizio del monte di Venere, aprii la bocca passandola lentamente su tutta la deliziosa protuberanza; la lingua frugò la peluria morbida che la mia saliva incollava alla pelle sottostante, leccai le dita della fanciulla, gli inguini che seguii incuneando il capo fra le belle coscette leccando la pelle vicino al sesso. La ragazza era impaziente.
- Ohh vuoi la mia passera? Mhhh baciala ti prego. . . baciala!
Mi sollevai, la giovane vulva palpitava per il desiderio della ragazza emanando un profumo che mi fece dimenticare ogni ritegno. Chinai il viso e con la punta della lingua sfiorai il clitoride, a quel contatto, lei sollevò alto il ventre inarcandosi in modo innaturale. La sostenni con le mani sotto il sedere e presi fra le labbra la cara crestolina.
- Ahhh. . . Oh si, prendila! Mhhh. . . che bello Gina. . . mi sta baciando la passerina!
Fu lei stessa a spingere nella mia bocca il sesso che le sue dita continuavano a mantenere aperto, bagnai di saliva il clitoride meravigliandomi di sentire che si tendeva e si induriva ancora di più mentre lo flagellavo con la lingua, lo torturavo menandovi colpi che facevano sussultare la fanciulla. 'Flap flap flap' faceva la lingua sul caro grilletto strappando alla giovane urla di piacere.
- Ahhh. . . mhhh. . . ahhh. . . Oh Gina. . . Oh si. . . prendila! Ahhh. . . ahhh. . .
Si era completamente abbandonata, sostenuta dalle mani che si muovevano sul culetto sodo, lo plasmavano aprendo le belle natiche. . . Strinse le chiappette con istintivo pudore cercando di sfuggire alle dita che oscenamente la frugavano accarezzando il piccolo ano, cercando di forzare il delicato pertugio.
- No. . . Ahhh. . . non cosi! Ohh Gina. . . lasciami. . . ahhh. . .
Prese a lamentarsi contorcendosi tutta, ma ormai nulla poteva fermare la mia libidine, aprendo la bocca sul bel sesso lo leccai perdutamente spingendo la lingua nella vagina aperta, la ritirai per spingerla ancora fino in fondo. Sordo ai gemiti della ragazza, respiravo il profumo della sua intimità mischiando la mia saliva agli umori che a piccole gocce colavano fra le sue natiche bagnando le mie dita . . . rendendo scivoloso l'ano contratto, durissimo.
- Ahhh . . . cosa fai! Mhhh. . . si, fammi godere! Ahhh é bello . . bello! Mhhh. . . no. . . nooo. . .
Si agitava come un'anguilla cercando di sottrarsi al dito che sentiva premere sull'ano. . . per poi rilassarsi con un lungo lamento quando ripresi fra le labbra il clitoride. Ne approfittai e vincendo la sua resistenza penetrai il suo posteriore.
- Ahhh. . . ahiahhh. . . cosa fai!
Feci andare il dito nel bel culetto, prima lentamente poi sempre più forte mentre suggevo il clitoride, lo lasciavo per leccare la fichetta della ragazza in calore che gemeva, gemeva. . . Gina mi spinse via.
- Basta . . . la piccola non ce la fa più. La prenda ora . . .
Era vero, Sandra gli occhi stralunati aveva sul viso l'espressione che avevo visto in Teresa quando reclamava a gran voce il membro. La vulva era bagnata come bagnate erano le dita che continuavano a mantenerla aperta. Mi raddrizzai e protesi il ventre su di lei. La giovane guardava affascinata la verga le cui pulsazioni la facevano oscillare su e giù sfiorando il piccolo sesso, silenziosamente la mia amica si portò al mio fianco, prese una caviglia della ragazza e sollevandola la pose sulla mia spalla, girò attorno a me e ripeté quel gesto con l'altra gamba.
Con entrambe le ginocchia della fanciulla ai lati del collo, i polpacci sulla mia schiena, mi chinai. Sandra posò il capo sul cuscino e gli occhi nei miei aspettò la penetrazione. Era bellissima, i piccoli seni si muovevano al ritmo del suo affanno, le labbra rosse socchiuse sui denti bianchissimi lasciavano sfuggire un lamento che avrebbe fatto desistere chiunque dal compiere lo stupro di quel tenero corpicino.
Ebbro di lussuria, poggiai una mano su un lato della testolina e chinandomi sulle belle labbra le sfiorai con le mie. Lei mi tese la lingua. . . Fu bellissimo il gioco delle nostre lingue, leccavamo uno la lingua dell'altra, suggendoci poi con l'ardore che negli amanti precede l'accoppiamento.
Afferrai la verga con la mano libera e l'inclinai strofinando la cima del glande nella piccola vulva.
- Mhhh. . . mhhh. . . Fece la giovane tendendosi. Com'era bagnato il sesso che mi offriva aspirando con voluttà la lingua che cacciavo nella sua bocca perché la suggesse ancora. Sandra agli stremi mi respinse urlando quasi:
- Ti prego . . . dammi il tuo cazzo. . . lo voglio adesso!
Mi raddrizzai, la fanciulla continuava a mantenersi aperta, respirava forte facendo andare su e giù i piccoli meravigliosi seni, il suo sguardo mi supplicava, la mia donna gli occhi fissi sui nostri sessi aspettava col fiato sospeso sbottando infine:
- Cosa aspetta a fotterla? Non vede che lo vuole nella fica il suo cazzo?
Era vero, la ragazza sentendo il glande premere sulla sua fichetta aveva chiuso gli occhi. Sadicamente inclinai il membro per passarlo fra le belle natiche, nel solco bagnato, sul piccolo ano. . .
- Ohh dammelo. . . lo voglio dentro, non resisto. . . fammi scopare!
Le sue dita guidarono il pene. . . Sentii le sue carni aprirsi, gia il glande aveva varcato la soglia della fichetta le cui labbra incorniciavano l'asta che appariva sproporzionata rispetto al sesso che stava violando.
- Oh cara. . . ecco, é tuo!
Portò le mani al mio collo, presi le sue ginocchia e tenendole alte aprii le cosce delicate, poi spinsi lentamente sulle reni e adagio entrai in lei. Fu dolcissimo e sconvolgente vedere il membro scivolare nel piccolo sesso che lo ricevette dilatandosi attorno all'asta di carne mentre la ragazza apriva la bocca e gemeva il suo piacere.
- Ahh mhhh. . . mhhh. . . Oh che bello Gina. . . Guarda, mi sta scopando! Ohh fammi godere. . . col cazzo nella fica! Ah. . . ah. . . ahh. . .
Le esclamazioni della fanciulla accompagnarono la penetrazione del giovane grembo, una piccola smorfia apparve sulle labbra rosse quando il glande urtò contro l'inizio dell'utero poi il suo viso si rilassò, i grandi occhi incontrarono i miei, arrossì abbassando le ciglia.
Era la prima volta che scopavo una ragazza cosi giovane e temevo di fargli male. Arretrai lentamente, Sandra socchiuse le labbra sui denti candidi mentre il pene usciva dal bel corpo; appariva tra le labbra della vulva che trascinate dal suo movimento sembravano protendersi a trattenere l'asta attorno alla quale erano come avvinghiate.
Quando vidi l'inizio del glande mi fermai poi spinsi piano. La fanciulla emise un sospiro lunghissimo che termino solo quando i miei testicoli poggiarono contro il suo caldo sedere.
- Ohhh che bello. . . ohhh!!!
Anch'io sospirai, la fica della fanciulla era stretta per un membro come il mio ma lo accarezzava in modo delizioso, arretrai ancora ma questa volta lo estrassi tutto per strofinare la cappella sul clitoride teso.
- Allora piccola, ti piace?
Apri gli occhi e sorrise, per tutta risposta, afferro le sue gambe attirandole a se, mantenendole aperte in una posizione che solo le giovanissime possono assumere da sole infine disse:
- Si, e io. . . ti piaccio cosi?
Il suo viso mi sorrideva timidamente fra i polpacci, i piedi poggiavano ben oltre il capo bruno mentre le gambe tese incorniciavano il busto dai teneri seni puntati fieramente al soffitto, i miei occhi seguirono la linea deliziosa delle cosce fino alle chiappette aperte. La giovane nel suo desiderio non si rendeva conto della provocazione che rappresentava per me l'ano indifeso così vicino al mio membro.
- Cara. . . lo sai che mi piace il tuo culetto?
Parlai passando le dita fra le piccole natiche fermandomi ad accarezzare la rosellina bruna, Sandra sorrideva ancora, chiuse gli occhi sentendo il dito forzare il piccolo pertugio e scivolare lentamente nei glutei caldissimi. L'ano si strinse e si rilassò.
- Ohh. . . non lì, lo sai che é nella passera che ora voglio il cazzo!
La fichetta era socchiusa, bagnata fra le cosce invitanti, ritirai il dito e guidai il pene. Con un solo movimento entrai nuovamente in lei.
- Ahh finalmente. . . oh come lo voglio! Scopami. . . si, fino in fondo!
Il piacere la faceva respirare con un affanno che sollevava i piccoli seni, portai le mani sulle tettine stringendo e stuzzicando con le dita i capezzolini mentre facevo scorrere indietro il pene.
- Oh si, siii. . . Le lunghe ciglia abbassate come se volesse isolarsi nel suo piacere, aveva aperto la bocca sui denti candidi.
- Si. . . siii. . . siiiii. . . Disse ancora mentre con le narici dilatate dall'eccitazione aspettava il mio assalto. Le mie mani lasciarono le tettine i cui capezzoli sembravano vibrare tanto erano tesi, scesero alle anche esili e afferrandomi ad essi spinsi con forza.
- Ahhhhhh. . .
Le sue grida lungi dal fermarmi erano come un afrodisiaco, arretrai ancora e . . . continuai senza più fermarmi.
- Ahh. . . ahhh. . . mhh . . . mhhhh. . .
I miei colpi scuotevano il giovane corpo facendo oscillare i piccoli seni in modo talmente eccitante da farmi dimenticare ogni ritegno; mi muovevo oscenamente, penetrandola con possenti colpi di reni; il pene scorreva veloce nella vagina scivolosa mentre la ragazza esprimeva il suo piacere con lamenti misti a parole dolci come un canto d'amore.
- Mhhh che bello. . . Ohh mi fai godere! Ahh, mi piace come melo dai. . . Ahh. . . mhh. . . prendila la mia fichina. . . Oh lo sento duro . . . lungo! Ahh amore. . . godi anche tu? Ti piace scoparmi?
Era bellissima, aveva spalancato gli occhioni neri, faceva una piccola smorfia ogni volta che le mie cosce battendo contro il bel culetto cacciavo il pene in fondo al suo ventre scuotendola in modo osceno.
- Oh mia dolce fichetta. . . si, mi piace come scopi! Ahhh. . . amore. . .
La fanciulla era incapace a trattenersi per prolungare il proprio piacere, mi fermai due volte mentre stava per venire. Godeva con piccoli gemiti, il suo viso aveva assunto l'espressione sofferente che nelle donne precede l'orgasmo, ne ebbi compassione e raddoppiando i miei colpi la penetrai finché venne urlando.
- Ahh. . . si, sii!!! Oh sto venendo. . . Ah. . . ahh. . . ahhh. . . Dai. . . Oh che bello. . . Ahh, adesso. . . adesso. . . Ahh. . . ahhh. . .
Continuò a gemere per tutto il suo orgasmo che fu lunghissimo, quando sentii le prime sue contrazioni stringere il pene rallentai l'andatura fino ad accompagnare il suo godimento con lenti colpi di reni che facevano scorrere l'asta di carne per tutta la sua lunghezza nel giovane grembo mentre la ragazza sussultava sospirando estasiata:
- Ah amore, non ho mai goduto così. . . mhh é ancora bellissimo, mhh. . . mhh. . . mhh. . . amore, mhhh. . .
Le contrazioni della vagina si smorzarono lentamente, il godimento della fanciulla era arrivato troppo presto e mi aveva lasciato inappagato. Estrassi la verga dal giovane corpo, Gina aiutò la fanciulla ad alzarsi poi vedendo il membro ancora rigido disse:
- Amico mio, é stato magnifico. . . Oh ma lei non ha goduto!
Si adagiò sul tavolino.
-Venga! Disse
Se il giaciglio si era rivelato sufficiente per la ragazza, era decisamente corto per il corpo di Gina la cui testa incontrò il vuoto. Sandra ridendo venne in suo aiuto, si portò dietro di lei e passando le braccia sotto le sue la sostenne facendole posare il capo fra i suoi seni di adolescente.
- E stato bello vederla soddisfare la piccola, é così che la voglio! Fece Gina.
Divaricò le gambe, avanzai fra di esse accarezzando le belle cosce, chinai lo sguardo al ventre la cui plaga terminava nel lieve e seducente rilievo del monte di Venere diviso dallo spacco del sesso le cui labbra lievemente sporgenti terminavano dove nasceva l’eccitante cresta del clitoride, le sue cosce erano calde contro le mie, ne accarezzai piano l'interno.
- Amore, ti desidero! Dissi.
Lei come risposta sollevò alte le gambe e le spalancò rivelando i tesori della sua intimità come soltanto una donna innamorata osa fare con il proprio amante. Lasciò che il mio sguardo indugiasse sulle sottili labbra che pulsavano aperte sull'ingresso del suo grembo. Guidai il pene piegandomi sul corpo bellissimo e mentre la vulva si apriva al mio membro disse gli occhi pieni di desiderio:
- Ohh. . . capisci perché voglio che facciamo all'amore con altre donne? Mi eccita vederti entrare in una fica che ho leccato. . . Quasi venivo vedendo quello che facevi a Sandra e . . . anche adesso. Oh fermati ti prego!
La vagina di Gina era talmente bagnata che il pene scivolava in essa come se fosse aspirato. Era magnifico quello che provavo! Posai la bocca sulla punta di un seno, sotto la lingua il capezzolo era teso allo spasimo, lo bagnai di saliva suggendolo lungamente poi passai all'altro suo seno per dare sollievo al bottoncino vibrante mentre il membro veniva risucchiato nella fica caldissima.
- Ahh fermati! Lo sai che voglio godere insieme a te . . . Oh toglilo, lo voglio nella fica solo quando sei pronto. . . Puoi darmelo in bocca oppure dove sai tu.
Disse le ultime parole respingendomi con fermezza, mi sollevai.
- Toglilo, ti prego. . .
Ubbidii, la vulva rimase aperta come se contenesse ancora il membro, le piccole labbra pulsavano all'ingresso della vagina che stillava gli umori del suo desiderio, una goccia color ambra scendeva lenta dalla vulva in calore nel solco delle belle natiche bagnando la rosellina dell'ano che mi stava offrendo.
La donna trattenne a se le gambe mostrandosi aperta alla mia libidine, colsi lo sguardo di Sandra e esitai.
- Non aspettare, la piccola sa che non ti nego nulla, dai, fallo. . .
Tirò maggiormente a se le gambe sollevando il deretano. La ragazza venne in mio aiuto prendendola alle caviglie e mantenendola aperta. Mi accorsi che era eccitata, i piccoli seni dai capezzoli innaturalmente tesi si muovevano al ritmo del suo affanno, Gina alzò le mani e le posò sulle tettine della giovane.
- Cara, hai di nuovo voglia vero?
Con un movimento delle spalle scivolò in avanti poggiando finalmente il capo sul cuscino. La fanciulla sospirando si lasciava accarezzare strusciando come una gattina la sommità delle cosce contro la testa della donna distesa per sentire contro la fichetta la carezza dei suoi capelli. Non avevo mai visto nulla di così sconvolgente, il mio sguardo seguì la linea delle gambe bellissime dalle caviglie sottili fino alle cosce, alle natiche rotonde e spalancate sull'ano bruno terribilmente provocante e più su, la bella fica. . .
- Cara. . . hai un culo meraviglioso, mi eccita come la tua fica!
Gia le mie mani si muovevano sui caldi emisferi facendo il giro delle sue rotondità, schiacciandoli quasi con brutalità; la ragazza tratteneva il fiato, gli occhi fissi sul membro che oscillava sopra il sesso e l'ano della donna, entrambi alla portata del mio desiderio. Gina sospirò:
- Lo so. . . so quanto ti piace, é tuo sai? Dai, fallo subito!
Guardando intenzionalmente la fanciulla, presi la verga e lentamente la passai sul taglio della bella fica gustando la carezza delle labbra umide che si aprivano al passaggio del glande. Lo feci più volte mentre Gina sospirava rumorosamente.
- Mhhh. . . vuoi farmi impazzire?
Inclinai la verga forzando le belle natiche, strofinando la cappella sull'ano bruciante, sotto il pene sentivo la calda rosellina pulsare, Sandra vedendo l'asta puntata nei glutei dell'amica aspettava col fiato sospeso. Anche Gina aspettava, un giorno mi disse che nel coito anale, l'istante che precede la penetrazione é per lei il più eccitante, lo espresse in un modo che per la fanciulla alle sue spalle dovette suonare brutale.
- Ohhh. . . mi piace sentire quando mi allarga e mi entra in culo! Non aspettare. . . dammelo!
Con entrambe le mani mi aggrappai alle sue cosce e spinsi lentamente ma con forza sulle reni come sapevo piaceva alla mia donna.
- Ohh. . . mhhh. . . siiii!!! Gemette sentendo il pene forzare l'ano allargandolo in modo quasi doloroso.
- No. . . oh. . . non farlo!
Era stata Sandra a gridare guardando con occhi sbarrati il membro piantato nei glutei dell'amica, continuai a spingere con sadico piacere fino a sentire contro le cosce, le natiche che avevo violato.
Gina alzò le mani ad accarezzare il viso della fanciulla per rassicurarla, estrassi piano la verga e d'un colpo la cacciai nel bel culo, la donna sospirò:
- Ahhh si. . . così mi piace! Cara. . . questo é un altro modo per darsi ad un uomo, ma tremi tutta! Non aver paura, con te non lo farà se non vuoi. Oh come sei tesa. . .
Le sue mani lasciarono il viso della ragazza e scesero lungo il corpicino per prenderla alle anche e trarla a se. La sua testa si incuneo fra le giovani cosce, Sandra abbozzò un tentativo di resistenza ma si arrese subito, fece un piccolo passo e si trovò a gambe divaricate sul viso della donna.
Era confusa, si era preparata a vedere l'uomo con il quale aveva goduto fare all'amore con la sua amica come aveva fatto con lei invece stava assistendo ad un coito anale che la sconvolgeva e l'eccitava allo stesso tempo. Con immensa vergogna sentì al bassoventre il calore della vulva che si stava inumidendo di desiderio e . . . infatti:
- Oh cara, hai voglia vero? Hai la fichetta bagnata. . . Dimmi porcellina, vuoi che la baci?
La fanciulla arrossì deliziosamente, gia le mani accarezzavano l'interno delle sue cosce divaricandole maggiormente, la giovane lasciò le gambe della donna che si avvinghiarono al mio busto. Vidi il suo sguardo disperato, perse l'equilibrio e vacillò in avanti; sarebbe caduta se non si fosse aggrappata al mio collo nascondendo il viso sul mio petto.
- Ohh Gina. . . cosa mi fai!
L'abbracciai, tremava la piccola cara ma non cercò di sottrarsi, le braccia strette al mio collo, accettava le carezze delle mie mani sulla sua schiena, giù, fino al culetto sodo.
- Ti piace? Chiesi al suo orecchio mentre mi scostavo tanto da costringerla a guardare il pene immerso nelle natiche dell'amica, cercò di ribellarsi scuotendo il capo e gridando:
- Oh no. . . no. . . Ma continuava a guardare.
Piano estrassi l'asta e l'affondai, l'estrassi nuovamente e . . . Sandra guardava affascinata il pene scorrere nei glutei della donna che lo riceveva con grida eccitate, poi lei stessa chiuse gli occhi respirando affannosamente.
Non posso descrivere tutto quello che provavo, il mio pene scorreva dolcemente accarezzato dall'ano della donna che mi procurava un piacere immenso ad ogni colpo di reni. La ragazza iniziò a godere gemendo debolmente, muovendo il bacino, strusciando il sesso sulla bocca della donna distesa, offrendosi alla lingua esperta che sentiva battere nella sua fichetta.
Era osceno e bellissimo al tempo stesso e . . . proprio per questo destinato a finire presto. La giovane godeva liberamente esprimendo il suo piacere con grida sempre più acute, con gli occhi spalancati guardava il membro entrare e uscire veloce nel sedere della donna che gli procurava tanto piacere. Anch'io godevo ansimando sul giovane viso che leccavo bagnandolo di saliva, cercando con la lingua la sua bocca urlante.
- Ihhh. . . che bello! Oh la tua fica. . . Oh perché non posso leccarla. . . Ihhh. . . mi piace quello che fate! Ahhh. . . l suo cazzo. . . mhhh. . . deve essere bello essere inculata! Ahh come godo. . . mhhh ! ! !
A bocca aperta ricevette la mia lingua succhiandola avidamente con grida soffocate.
- Mhhh. . . mhhh. . .
Quanto tempo godemmo così? Il membro scorrendo nel culo caldissimo scuoteva la donna e la ragazza ad ogni mio colpo, le mie mani plasmavano il piccolo culo separandone le chiappette, frugando il solco che Gina nella sua libidine aveva leccato. L’ano era duro e viscido di saliva, lo forzai lentamente penetrando col dito nel piccolo deretano mentre la giovane urlava nella mia bocca:
- Ahhh. . . ti piace il mio culetto, ti piace vero?
Nel suo godimento non si rendeva conto dell'effetto che avevano quelle parole su di me. Dimenticando la sua età feci scorrere oscenamente il dito nell'ano che mi stava offrendo, pieno di libidine ansimai nella sua bocca:
- Oh cara. . . lo senti il mio dito come scorre? Si, dammelo il tuo culetto. . . lo vuoi lì il mio cazzo?
La ragazza non poté rispondere, ormai agli stremi rovesciò il capo emettendo grida acute e. . . Venne a bocca aperta lamentandosi con voce infantile.
- Ihh che bello . . . ahh siii. . . mi piace sentire. . . la lingua nella passera. . . Non resisto. . . ihhh. . . sto venendo. . . Ahhh. . . ahhh!!!!
Vedendo l'orgasmo della fanciulla raddoppiai i miei colpi, facendo scorrere velocemente il pene nelle viscere della mia amante e il dito nelle chiappette della ragazza in delirio. Il mio piacere raggiunse l'apice tanto rapidamente che respinsi la ragazza e arretrai di colpo uscendo di fra le belle natiche.
Gina gemette fra le cosce di Sandra, Gemette ancora quando mi sentì scivolare nella sua vulva. . . Con entrambe le mani si aggrappò alle anche della ragazza e sollevando il capo, prese a piena bocca il giovane sesso in orgasmo bevendone avidamente il godimento mentre lei stessa iniziava a venire. . .
Fu con gioia immensa che udii le urla di piacere della mia donna soffocate dalla fica che stava baciando. La sua vagina si contrasse in lunghi spasimi attorno al pene che scorreva veloce mentre la montavo con bruschi colpi di reni. Mi assecondava sollevando e abbassando il bacino attirandomi col gioco delle gambe avvinghiate finché sommerso dal piacere cominciai ad eiaculare con grida rauche.
La stanza si riempì di sospiri e dalle grida del nostro piacere, la ragazza al colmo dell'orgasmo avvicinò il viso leccandomi le labbra finché aprii la bocca alla sua lingua leccandola e suggendola, ansimando nella sua bocca mentre irroravo del mio piacere l'utero della mia amante in estasi. Sandra ormai sazia arretrò silenziosamente e rimase a guardare i nostri corpi scossi nelle ultime ondate di piacere.
- Oh amore. . . é bello sentire i tuoi schizzi. . . Ahh. . . si. . . siii!!!
- Oh prendi. . . prendi. . . oh è bello sentirti godere. . . sentire i battiti della tua fica che bello. . . ahhh!!!
Abbracciai il bel corpo e rimasi immobile, lei si mosse ancora, ondulò accarezzando il pene con i movimenti della vulva, sospirò sentendo gli ultimi spruzzi. Rimasi a lungo in lei scambiandoci piccoli baci a fior di labbra.
Dopo la doccia che facemmo tutti e tre insieme, Gina chiese:
- Cara. . . è quasi la mezza, i tuoi ti aspetteranno, devi andare!
Sandra fece una smorfia e supplicò:
- Oh Gina, fammi rimanere ti prego. . . Telefona, vuoi?
Insistette tanto che convinse la padrona di casa a telefonare, Sapendo quanto può essere convincente la mia amica, non dubitai della risposta dei genitori della ragazza. Non potevano certo sapere che la loro figliola era nuda e che il loro consenso gli avrebbe permesso di gustare ancora con noi i piaceri del sesso.
Gina preparò un pasto freddo e leggero al quale facemmo onore, la fanciulla era raggiante, il trovarsi nuda in mezzo a due adulti anch'essi nudi non la metteva in soggezione ma sembrava stimolarla. La sua curiosità riguardo al sesso era inesauribile, fece un'infinità di domande sul sesso, come ricavare il massimo piacere. . . Gina e io rispondevamo a turno con la massima serietà finché la monella si rivolse ad entrambe chiedendo:
- Pensavo che agli uomini piacesse la passera delle donne, mentre Furio. . . Gina, perché hai voluto che te lo mettesse. . .
La fanciulla si fermò, Gina sorrise e completò la frase in sospeso.
- . . . nel sedere? Ebbene, quando faccio all'amore, prima penso al piacere del mio partner poi al mio. Quando ho capito che il Sig. Masi desiderava quella parte del mio corpo non ho aspettato che me la chiedesse, glie l'ho offerta. E' stata una gioia anche per me godere in quel modo inconsueto, lui mi ha sempre ricambiata. Avrai capito che se ami un uomo, lo devi soddisfare!
Disse questo con tanto entusiasmo che presi la sua mano baciandola mentre aggiungevo:
- Cara, non sono un pervertito! Amo tutto di voi e apprezzo molto quando una donna mi ama al punto di concedermi la gioia di entrare nelle sue parti rotonde. E' con Gina che ho provato più piacere sai e. . . a lei non dispiace, credimi!
Gina sorrise, Sandra la guardò maliziosamente poi con mio grande imbarazzo chese:
- Allora. . . gli piacerebbe metterlo anche a me nel sedere?
Gina rise contagiando la fanciulla la cui risata scosse il corpicino facendo tremare le adorabili tettine. L'insolita conversazione cominciava a turbarmi, risposi cercando di rimanere serio.
- Si, lo sai vero? Ma non temere, non lo farò se capisco che non vuoi.
La padrona di casa si alzò, fece il giro del tavolo e mi abbracciò ridendo ancora, poi bruscamente disse:
- Fa bene a rassicurarla perché rimarrà solo con lei! Devo uscire ma rientrerò fra un paio di ore per accompagnarla a casa, intanto potete usare la mia camera, divertitevi!
Rimasi di stucco ma guardando la ragazza, mi accorsi che. . . sì, lo sapeva. Gina usci dalla stanza, quando rientrò era vestita di tutto punto, ci baciò entrambi poi mi disse:
- Mi raccomando, la tratti con riguardo!
Prima che potessi parlare era uscita.

Sandra si alzò e cominciò a sparecchiare muovendosi con la naturalezza della donna consapevole della proprio avvenenza, scusandosi quando mi sfiorava nel togliere i piatti, insistendo per fare tutto da sola mentre io fumavo una sigaretta cercando di nascondere il mio imbarazzo per la mia nudità, quando ebbe finito, mi sorrise dicendo:
- Vado, non farmi aspettare . . .
Uscì, io terminai di fumare poi andai in bagno.
Quando entrai nella camera, la fanciulla stava scoprendo il letto, aveva tolto la coperta lasciando soltanto il lenzuolo. Udendo i miei passi si voltò, quindi sorridendo salì sul letto e si allungò.
Mi guardava con una sicurezza che mi mise in imbarazzo, stirandosi e mettendo in mostra il giovane corpo come se il trovarsi nuda con un uomo fosse per lei la cosa più naturale del mondo. Mentre mi avvicinavo, i suoi occhi scesero al mio ventre, vedendo il membro pendere molle, parve sconcertata ma si riprese subito.
- Oh é così quando non hai voglia?
Mi allungai accanto a lei poi alzandomi sul gomito mi chinai sul suo viso. Gli occhioni neri mi fissavano con un candore che mi sconcertava, chiesi:
- Come mai Gina ha voluto lasciarci soli? Glie l'hai chiesto tu?
- Si. . . prima ho voluto che ci fosse anche lei, non osavo. . . Ma poi è stato talmentei bello quando abbiamo scopato che. . . Ti sono piaciuta?
- Si, sei talmente bella che vorrei coprirti di baci, lo sai?
- Gina lo fa sempre, le vedi le mie tettine? Sono stati i suoi baci a farle crescere così, ti piacciono?
Mosse il busto mettendo in mostra i piccoli seni, li accarezzai piano, erano caldi, sodi. Subito i capezzoli si tesero, la ragazza soffocò un gemito.
- Mhhh. . . ohhh. . .
Posai le labbra su quelle cosine e a piccoli baci feci il giro dei deliziosi promontori, lei mi tendeva le mammelline che sembravano bruciare sotto le mie labbra, sospirò quando aprendo larga la bocca feci entrare buona parte di una di quelle meraviglie. Gemette nel sentire la mia lingua flagellare i capezzolini sensibilissimi.
- Ohhh . . . é sempre così! Mi fanno male ma mi piace, mi fa venire voglia. . .
I sospiri della fanciulla e il calore del suo corpo ebbero su di me un effetto immediato, sentii il pene entrare lentamente in erezione, lasciai il seno e mormorai sulla sua bocca.
- Cara, anch'io ho voglia!
Sentii le sue mani scendere lungo il mio ventre fino ad accarezzare il pene ormai rigido, ci scambiammo lunghe schermaglie con le nostre lingue, mi attirò in se lasciandosi frugare a bocca aperta.
Esplorai il suo palato, le gengive, mi tese la lingua che succhiai eccitato dalle mani che si muovevano sul membro in una lenta masturbazione. Quando mi sollevai, disse stringendo la verga:
- Oh fammelo vedere!
Mi sollevai in ginocchio e avanzai fermandomi col ventre sopra il suo viso. Lei fissò l'asta tesa esclamando piena di meraviglia:
- Che bello! Non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto. . .
Ridendo mi tirò sopra di se. Era tremendamente eccitante vedere il pene oscillare così vicino ai suoi occhi pieni di curiosità, intanto lo toccava, facendo andare le dita dal glande ai testicoli, allontanandolo e avvicinandolo agli occhi dicendo infine:
- Ohh, mi piace toccarlo! Dimmi, cosa vuoi che faccia. . . Ti piace cosi?
Riprese a masturbarmi lentamente seguendo con gli occhi il movimento della mano. Era talmente piacevole che la lasciai fare per un po poi mi spostai con dolcezza, presi il pene dalla sua mano e strofinai la cappella su uno dei capezzoli.
- E cosi. . . ti piace?
Il bottoncino fremette al contatto, era teso e ancora bagnato della mia saliva, il capezzolino si piegava ad ogni passaggio del pene raddrizzandosi vibrante di eccitazione, mandando in visibilio la ragazza.
- Oh si. . . mi piace,Gina dice che é bello trastullarsi prima di scopare, oh insegnami!
Con un movimento del busto mi tese l'altra mammellina, allora mi sollevai e con una gamba la scavalcai, poi con le ginocchia ai due lati del suo corpo accarezzai col pene i piccoli seni, ne apprezzai la morbidezza, il turgore dei capezzoli tesi.
La fanciulla esprimeva il suo gradimento con lunghi sospiri arrivando ad imprigionare il membro con le mammelline strette nelle sue mani per farmi scorrere fra di esse con lunghi movimenti che mimavano il coito. Ormai la mia libidine era giunta al culmine, mi sollevai e posando le mani sul cuscino dietro il suo capo spostai il bacino in avanti in modo da far ondeggiare il pene sul suo viso sfiorando le sue labbra.
- Prendilo, adesso é tutto tuo! Dissi.
Mi pentii subito temendo di averla offesa, chinai il capo pronto a scusarmi ma non fu necessario. La ragazza si scostò, ma fu per meglio guardare il membro poi con entrambe le mani lo premette sulle labbra socchiuse, vidi la lingua rosa e. . . Fremetti nel sentire il suo calore umido sul condotto gonfio mentre lo lambiva a piccoli colpi.
- Oh cara. . . mi piace quello che stai facendo. . .
Adagiai il ventre su di lei e mossi avanti e indietro il pene perché lo leccasse tutto, sentii le sue mani sulle reni, poi sulle mie natiche dare il ritmo al mio movimento. Mi leccò a lungo, dal glande ai testicoli facendomi sospirare, quando infine mi sollevai, il membro era completamente bagnato della sua saliva. Si asciugò il viso col dorso della mano.
- Amore, non sapevo che mi sarei eccitata così nel leccare un cazzo. . . Vieni, voglio farti godere ancora. . .
Gia mi stava attirando sulla sua bocca, la fermai e mi spostai per baciare le belle labbra.
- Cara. . . hai mai fatto il sessantanove? Arrossì in modo delizioso.
- Oh. . . si, lo faccio sempre con Gina, ma con te. . . voglio scopare!
- Anch'io lo voglio, ma non subito. Sai. . . più si é eccitati e più grande é il godimento, su vienimi sopra!
Mi allungai accanto a lei, Sandra si alzò sulle ginocchia e si voltò posando le mani ai due lati del mio bacino, poi gli occhi fissi sul pene sotto i suoi occhi, sollevò una gamba scavalcando il mio busto.
Fece tutto molto lentamente offrendomi lo scorcio delle sue carni più delicate. Quando ebbe terminato, mi trovai col capo fra le sue ginocchia, la udii che diceva:
- Non l'ho mai fatto con un uomo. . . Scusami se sarò maldestra!
Mi ricordai che ero il suo primo uomo e che una donna difficilmente pratica il sesso orale col suo primo partner. Ma poc'anzi Gina si era fatta possedere nelle natiche per preparare la ragazza a tutto, anche a prenderlo nel culo! Scacciai per il momento quel pensiero e dissi cercando di mantenere la calma:
- Cara lo vedi come ti desidero? Guarda com'é duro, puoi succhiarlo se vuoi!
Parlavo accarezzando le belle cosce fino al suo sedere senza che lei protestasse, anche quando strinsi a piene mani le natiche che a malapena riuscii a separare per seguirne il caldo solco fino al sesso. Alla mia pressione, allontanò le ginocchia sospirando:
- Oh si. . . voglio farlo!
Era bello sentire le sue mani palpare il membro, accarezzarlo mentre guardavo la fichetta socchiusa. Ebbi modo di ammirare la breve striscia di peli nerissimi che si dividevano diradandosi ai lati del sesso lasciandolo nudo. Ammirai le labbra tumide e aperte sulla carne rosa scintillanti di umori, le piccole natiche non celavano più l'ano, anch'esso nudo e esposto al desiderio che sentivo crescere nel pene.
- Cara. . . non ho mai visto niente di più bello, sei stupenda!
Il pene doveva essere vicino alla sua bocca, sentii l'alito caldissimo sul glande mentre diceva:
- Ti piace? Sarà sempre tua! Anche il tuo cazzo é bello, Gina disse che pochi hanno un cazzo come il tuo. . .
Intanto lo manipolava stringendolo in pugno, facendolo oscillare, accarezzandomi i testicoli, le cosce, ma era altro quello che volevo. Puntai i piedi e sollevando il ventre premetti il glande contro le sue labbra.
- Dai . . . prendilo in bocca!
Sandra non si ritrasse, divaricò maggiormente le belle cosce sfiorando col sesso le mie labbra.
- Si amore se é questo che vuoi!
Prima che mi rendessi conto, sentii lo sconvolgente calore delle labbra che lentamente scendevano. Sospirai, lei rimase immobile col pene in bocca, le sue mani si muovevano accarezzandomi piano l'interno delle cosce poi le dita circondarono la base della verga tendendo la pelle, rilasciandola, rendendola sensibilissima.
Mosse il bacino strusciando il sesso sulle mie labbra, allungai la lingua nella fessura socchiusa. Ora era lei a sospirare nel sentirsi frugare. Poggiò la vulva sulle mie labbra e sollevò la bocca per dire:
- Ohhh mi piace farlo sai?
Per tutta risposta mossi la bocca sulla piccola vulva baciandola, esplorandola con la lingua. . . La ragazza in estasi si dimenò.
- Ihhhhh. . . ihhhh. . . Faceva, calò nuovamente la bocca iniziando a muoverla su e giù prima lentamente seguendo il ritmo della lingua che sentiva muovere nella sua fichina, succhiandomi quando mi fermavo per titillare il minuscolo clitoride. In una perfetta intesa le nostre bocche si muovevano sui sessi diversi ma accomunati da un'identica bramosia di assaporare il piacere sottile che solo le bocche possono dare.
La fanciulla si prodigava sforzandosi di prenderlo tutto mentre la sua fichetta palpitava lasciando colare gli umori del suo gradimento nella mia bocca.
- Mhh. . . mhhh. . . Faceva la giovane continuando a scorrere sul pene.
Le sue cosce erano calde contro il mio viso, ne leccai l'interno vicino al sesso, poi preso da folle lussuria sollevai il capo e feci andare la lingua oltre la fichina, sul tratto nudo del pelvo, poi nel solco delle piccole natiche. Con mia sorpresa la giovane spostò il bacino in avanti, mettendo alla portata della mia bocca il culetto rotondo; baciai i caldi glutei poi con mani avide le allargai per immergervi il viso.
- Mhhh!!! Fece ancora succhiandomi mentre passavo la lingua nel solco caldissimo titillando il minuscolo ano.
- Oh cara, cara. . . Dissi col viso nelle calde natiche mentre con la punta della lingua stuzzicavo il tenero pertugio che la ragazza eccitata stringeva spasmodicamente muovendo il piccolo culo.
- Mhhh. . . cosa fai! Lo so, vuoi anche il mio culetto. . . Ohh ti piace vero? Ohh. . . non cosi. . . ahhh. . . aspetta!
Si sollevò e si mise cavalcioni sul mio viso offrendosi senza ritegno, spostando avanti e indietro il bacino per mettere alla portata della mia bocca la fichetta e la tenera rosellina facendosi leccare entrambe con gridolini e parole mozze che esprimevano il suo gradimento e la sua disponibilità.
- Ihhh. . . ihhh. . . Mi piace la tua lingua. . . Ah come la sento. . . Ohh. . . come mi lecchi bene. . . ahhh. . . mhhh. . . Prendila la mia fichina, é tutta tua. . . Ihhh. . . mi fai godere. . . leccami, leccami la fica e il buchino. . . Ah mi piace. . . mi piaaace. . .
Si strusciava sulla mia bocca allargando la fichetta, lasciandosi leccare fin nelle chiappette che le mie mani mantenevano aperte.
Fu osceno e. . . bellissimo dardeggiare la lingua dalla fica all'ano della ragazza in delirio che a tratti si chinava e calava la bocca sul pene leccandolo, suggendolo con le labbra dolcissime che scorrendo lungo l'asta la ingoiavano portandomi sull'orlo dell'orgasmo; anche Sandra non ne poteva più, si alzò. Mi sollevai in ginocchio, gli occhi della fanciulla avevano un'espressione di tenera sofferenza che dicevano tutto il suo desiderio. Urlò:
- Ti voglio, ti voglio dentro. . . Oh dammi il cazzo. . . anche nel culo se vuoi! Oh lo voglio. . . dimmi come devo mettermi. . . dimmelo!
La spinsi dolcemente, si adagiò guardandomi con desiderio incontenibile prendere posto fra le sue gambe. Lei stessa le sollevò mentre mi chinavo su di lei poggiandole ai lati del mio collo. Strusciai il membro sulla piccola vulva, poi lo inclinai per strofinarlo nelle chiappette.
- Oh cara. . . sapessi come lo desidero il tuo culetto!
Sentivo contro il glande il calore delle belle natiche e fremevo dal desiderio di violare quelle carni così tenere. La posizione della giovane era propizia, i bei globi erano aperti e esposti, senza difesa. . .
Mossi piano il membro nel solco che la mia saliva aveva reso scivoloso, sentii sotto la cappella l'avvallamento dell'ano. . . La fanciulla tratteneva il respiro, infine sospirò:
- Mi piace. . . lo sento duro. Ohh cosa vuoi fare. . . Spinsi appena.
- Ahhh si, fammelo sentire. . . Ahhh! ! !
Spinsi ancora, Sandra chiuse gli occhi, le sue mani mi afferrarono alle cosce attirandomi, mi sollevai. Il membro era oscenamente puntato nelle natiche bagnate e calde, sentivo le pulsazioni dell'ano mentre la ragazza con le nari dilatate aspettava la penetrazione che lei stessa aveva favorito.
- Dammelo. . . oh lo voglio nel culo! Si. . . fammi provare!
Folle di lussuria, premetti sul pene con tutto il peso. Sandra forse non pensava che avrei veramente forzato il suo posteriore, quando capì che il membro stava aprendo il suo sfintere, si irrigidì e urlò ma inutilmente. Il membro si fece strada nei glutei caldi, l'ano cedette, si dilatò lasciando passare la verga che lentamente affondò nel culo della ragazza urlante.
- Ahhhh. . . ahiaaa. . . Nooo! ! !
Urlai anch'io di dolore tanto l’ano di Sandra era stretto, ora la ragazza si lamentava debolmente:
- Ohhh. . . mi fa male!
Avevo il membro completamente immerso nei teneri emisferi, sentivo il calore delle sue viscere ma non provavo piacere. L'ano stringeva la base del pene come in una morsa, rendendo il coito impossibile.
- Scusa cara. . . ti ho fatto male? Scusami amore. . .
Lei mi guardò con gli occhi pieni di lacrime sforzandosi di sorridere.
- No. . . sono io, ho voluto provare. . . Non scoperai più con me?
- Cosa dici sciocchina! Ti desidero tanto. . . aspetta!
Mi sollevai facendo attenzione di non farle altro male e lentamente estrassi il pene. Sandra si morse le labbra ma non poté trattenere un gemito. Guidai il glande fra le labbra della vulva e chinandomi sulla bocca della fanciulla la penetrai dolcemente.
Sospirai sentendo la carezza del suo sesso attorno alla verga, la vagina della fanciulla era piacevolmente stretta e ogni movimento dei nostri sessi si traduceva per entrambi in un raffinato piacere. Spostò le gambe stringendole alle mie reni e gli occhi nei miei occhi, mosse il corpicino, sospirammo entrambi, lei si mosse ancora.
- Ohhh. . . é la seconda volta che mi scopi, la senti la mia fica? E' fatta apposta per il tuo cazzo!
Era bellissima, il piacere l'aveva trasformata in una vera donna, il suo ventre era caldo e trasmetteva al pene i fremiti del suo imminente orgasmo. Mi tese la lingua che leccai avidamente facendo scorrere piano il membro fin quasi ad uscire dalle sue carni poi continuando a lambire la cara appendice, affondai sospirando:
- Ohh si. . . così, dammela così. . . Sospirai.
- Eccola. . . per il tuo bel cazzo!
- Ahh prendilo é tuo. . . per la tua deliziosa fichetta!
Godeva senza ritegno facendo forza sulle gambe per venire incontro al membro, ricevendolo con grida felici. Raddoppiai i colpi scuotendo il giovane corpo, la montavo con frenesia, cercando il piacere nel suo ventre, ancora e ancora, i testicoli urtavano le belle natiche mentre il pene come un ariete si faceva strada nelle carni delicate.
- Ahhh. . . ahhh. . . E' bello sentire il cazzo andare su e giù! Oh dammelo! Che bello scopare. . . mhhh!!!
Passò le braccia attorno al mio collo, puntai le mani ai lati del suo capo e mi inarcai. Sandra rimase sospesa, le braccia e le gambe strettamente avvinghiate al mio corpo, il membro interamente immerso nel suo grembo.
- Oh cara. . . cosa vuoi fare?
Non terminai, gli occhioni neri avevano una luce insolita, quasi disperata mentre una espressione sofferente piegava la sua bocca.
- Amore, sto per venire!
Posai la bocca sulla sua in un lungo bacio, lei si irrigidì sulle gambe e sulle braccia, sentii la vulva scorrere lungo la verga mentre i capezzoli tesi della ragazza strusciavano contro il mio petto.
La giovane gemeva nella mia bocca, oscillava adagio facendomi sentire la sconvolgente carezza della vagina nei primi spasimi dell'orgasmo.
- Non resisto. . . ohhh fammi godere!
Lasciò il mio collo e ricadde sul cuscino a braccia larghe, la presi sotto il sedere e sollevandomi la penetrai con lunghi colpi di reni scuotendo il giovane corpo, facendo oscillare le belle tettine mentre la ragazza urlava il suo piacere.
- Ah godo. . . dammelo. . . Ahhh che bello. . . ahhh sto. . . venendo!
Era bellissima, il corpo flessuoso piegato ad arco toccava il giaciglio solo con l'estremità del capo, i piccoli seni tremavano ad ogni colpo che affondavo. Stringevo le sue chiappette, le dita nel solco del culetto delizioso erano bagnate degli umori della ragazza in calore, godevo anch'io, la calda fica accarezzava la verga eccitata e dura mentre entrava e usciva di fra le belle cosce trasmettendomi un piacere che aumentava ad ogni affondo finche . . .
- Ah piccola. . . anch'io godo. . . Ahhh. . .
- Ihhh. . . sto venendo! Ahhh. . . amore, adesso. . . adessooo! Ahhh!!!
Vedendo il corpicino scosso dall'orgasmo accelerai i colpi nel caldo ventre oltrepassando i limiti del piacere e venni facendo provare alla giovane l'emozione di sentirsi irrorata dallo sperma.
Molto più tardi mi ritirai da lei e portai la fanciulla sognante sotto la doccia mentre lei copriva il mio viso di baci. Quando Gina rientrò, la giovane era pronta per essere accompagnata a casa. Quello che avvenne quel giorno, rimase a lungo un segreto fra me e la giovane.
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